La celebre band inglese Traffic ha tenuto un grande concerto al palazzetto dello sport, un avvenimento eccezionale per una città di provincia.
Ecco com'è andata:
Enzo, Leonardo, io, Steve e girlfriend, Gege.
Dopo la tradizionale birretta post concerto e le relative chiacchere allegate, si va a casa soddisfatti, senza nemmeno immaginare che il meglio sarebbe avvenuto il giorno dopo. La mattina dopo mi chiama Leonardo. Ci vediamo per un caffè e, apprendendo che la band alloggia nel tale albergo, ci viene l’idea di andare a curiosare. Entriamo nella hall e con la faccia di tolla più incredibile che ci sia, chiediamo del sig. Winwood. Dopo una breve attesa, ancora più incredibile, lui scende di sotto e si mette a chiacchierare con noi nel nostro stentato inglese, alla faccia dei tempi di oggi in cui è impossibile avvicinare una qualsiasi star con tutte le limitazioni e protezioni possibili, zone limitate, pass, bodyguard etc. Ad un certo punto scatta la domanda… caro Steve, perché non vieni a fare una jam con noi questo pomeriggio? Certo va bene dice, adesso lo dico anche agli altri della band. Diamo indirizzo e orario e ce ne andiamo. Non stavamo nella pelle! No, ma quello mica viene, ci ha detto di si giusto per levarsi di torno due rompiballe ci diciamo. Il posto era a casa di Gege, dove avevamo gli strumenti della nostra band LOG2, (che merita una storia a parte visto che abbiamo suonato quasi 50 anni insieme e che solo una sciagura ha messo fine al sodalizio).
Ecco che alle 15:30 arriviamo sul posto.
Nooo! Steve è già li che ci aspetta, è arrivato in taxi con la fidanzata e il percussionista della band Rebop Kwaku Baah. Ci dice che Jim Capaldi purtroppo non si sentiva tanto bene e non ha potuto venire, rimanendo in albergo steso nel letto.
Ci sistemiamo nella nostra sala prove e cominciamo a suonare. Siamo una decina e ci stiamo tutti godendo la faccenda.
Non essendoci la chitarra che Claudio, il nostro chitarrista, ha portato via con sé, telefono all’amico Enzo, che dopo soli dieci minuti si presenta con la sua fiammante Gibson Les Paul Gold Top e con un paio di amici debitamente avvertiti.
Deve aver fatto tutto di corsa!
Ragazzi!
Stiamo suonando con Steve Winwood, che già allora era una leggenda della musica!
E per chi non lo conosce:
Io, Leonardo, Steve, due spettatori.
Poi comincia ad arrivare una processione di gente, a gruppetti di tre o quattro alla volta. Pian piano arriva una quantità di persone inimmaginabile. Una cosa incredibile.
Si scopre che una girandola di telefonate ha fatto girare la notizia: c’è Steve Winwood che suona con Riccardo e Gege!
Allora c’era solo il telefono fisso ma si faceva tutto lo stesso!
Così si suona ininterrottamente fino alle sette di sera e forse anche più. Nella sala prove ci saranno ormai duecento persone pigiate l’una contro l’altra, una specie di scatola di sardine umane. L’atmosfera è rovente, il clima di condivisione, l’energia è altissima.
Poi i saluti, gli abbracci e le foto di rito.
Steve si è divertito moltissimo e ci dice… ragazzi rimanete così e non vi fate rovinare dallo show business, che mangia tutto e tutti!
Poi Jim Capaldi ci farà sapere che è rimasto dispiaciuto di non aver partecipato.
Ci rimangono per sempre i cari ricordi di quella giornata.
Steve Winwood che suona la mia batteria,
dietro di lui Mr. Reebop Kwaku Baah
Riccardo Marongiu©
tutti i diritti riservati
Comments