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Un pubblico assorto e speciale!

Aggiornamento: 2 dic 2022


La musica è uno strumento potente… Fin dove può arrivare nella profondità dell’essere? È vero che c’è chi è tornato dal coma ascoltando la sua musica preferita? È vero che il vino è migliore se nel vigneto viene suonata musica? E l’effetto Mozart è una boutade oppure no? Non saprei rispondere a queste domande, ma nella mia vita di musicista ho avuto forti e decisive testimonianze che la musica arriva a tutti, ma proprio a tutti! Voglio raccontare in particolare un episodio che ricordo con grande piacere e stupore. A metà degli anni ‘90 mi trovo a Campo Imperatore, quell’altopiano di origine glaciale che si trova nel massiccio del Gran Sasso. Era una calda estate e a circa 2000 mt di altitudine si stava davvero bene, quasi quasi da mettere una felpa. Son lì che sto suonando seduto su una stuoia a lato del camper, quando tutto d’un tratto sbuca fuori da un lato dell’altipiano un enorme gregge di pecore, guidato da quei grandi cani bianchi che sono i pastori abruzzesi. Le pecore saranno state almeno un migliaio, il gregge non finiva più di scorrere sul lato a valle dell’altopiano, i cani si davano un gran daffare e latrati e belati, zoccolii e scampanellii si elevavano potenti verso il cielo. Una volta spinto il gregge nel centro dell’altopiano e calmatosi tutto, mentre le pecore stanno pascolando tranquille e io sto suonando, mi accorgo all’improvviso della presenza dei cani a poca distanza da me! Stanno tornando indietro dirigendosi proprio dove mi trovo. Ormai sono ad una trentina di metri di distanza, sono cinque, sono grandi e belli. So per certo che quei cani hanno un carattere diffidente e bellicoso, insomma sono cattivi! Li conosco, un amico ne ha due, impestati… Mi guardo attorno ma del pastore non c’è traccia. Che faccio? Fuggo dentro il camper? E se non faccio in tempo? Quelli si stanno avvicinando, ormai sono a venti metri… e niente, mi conviene continuare a suonare come se fosse niente, speriamo bene, vediamo che succede. Eccoli che ora son proprio davanti a me, a meno di una decina di metri. Si sono fermati. Mi guardano fisso. Adesso mi assalgono penso, d’altronde qui sono sul loro territorio. Macché! Contemporaneamente tutti e cinque si sdraiano per terra anzi, si sbracano proprio, abbandonandosi totalmente e facendo intendere che gli piace quel che sto facendo. Vabbè, io intanto continuo a suonare. Sta a vedere che quelli, avendo fatto il loro lavoro, han deciso di rilassarsi con un po’ di musica. Ma cosa dico? La musica piace anche ai cani? Ma certo, la musica piace a tutti gli esseri viventi, flora e fauna. Ne sono convinto! E hanno pure i loro gusti! So di una ricerca fatta sugli squali che ha stabilito che con Bach e Mozart si avvicinano ma che con la musica metal hard-core-death-qualchecosaltro scappano via di corsa! Beh che dire, non c’è male come gusti. E ora sapete come difendervi dagli squali… Vado avanti a suonare per una mezzoretta poi smetto. Una decina di secondi dopo uno dei cani alza un orecchio, poi alza la testa, si guarda intorno e si alza, subito imitato dagli altri. E via che se ne vanno alla chetichella… Devo dire la verità, mai avuto un pubblico così assorto e silente.



Riccardo Marongiu©

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