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Immagine del redattoreRiccardo Marongiu

Valentino Rossi e i Ramarri a Cavallara

Aggiornamento: 3 ott 2021


Arriva una notizia bomba. Nell’evento che sta organizzando Valentino Rossi al crossodromo di Cavallara vogliono i Rari Ramarri Rurali!

Si tratta di una manifestazione di beneficenza a favore dell’AIL (Associazione italiana contro le leucemie), dal titolo Motocross dei Campioni 30 anni dopo, nella quale il 15 novembre 2009 saranno in pista molti campioni delle due ruote.

L’evento è succoso, altamente mediatico, invitante. Noi Ramarri siamo una band particolare e originale e proprio per questo siamo amati e seguiti da un pubblico eterogeneo. Senza pianificazione ma nel tempo, canzone dopo canzone, ci inventiamo forma, contenuti e personalità creando, nostro malgrado, il genere eco-folk-blues-agri-barricadero. (link) Pian piano i nostri brani entrano nelle suonerie dei telefoni, vengono suonati da altri gruppi nelle sagre, sono conosciuti a memoria dai bambini dell’asilo, dagli studenti universitari, dai nonni, dai disoccupati, dai professionisti, dai contadini.

Una trasversalità micidiale. Siamo stupiti. Suoniamo nei teatri, nelle aie, nelle spiagge, in eventi culturali, nei localini e nei baretti, nelle sagre, matrimoni, in raccolte di fondi ecologisti e sociali. Sono davvero contento di far parte di questa band. Siamo così lusingati dall’invito che per meglio onorare la nostra partecipazione decidiamo di scrivere un brano ad hoc. Ecco nascere “Vengo dal Fango” che più brevemente diventa “Motocross”.

Al minuto 6’25” un estratto registrato dal vivo il 5 aprile 2014 nel teatro di Cagli (video) Trattandosi di un evento sportivo, ci sono orari diversi rispetto ad un concerto, quindi siamo sul posto fin dalla mattina presto per montare gli strumenti. C’è già gente, ce n’è tanta e ne sta arrivando ancora e ancora. Attorno, i rumori raschianti dei motori, odore di olio e di gomme, confusione apparente, voce dello speaker che gracchia dagli altoparlanti. Essendo la nostra postazione sul palco della premiazione, ci danno il pass esclusivo che da diritto ad entrare in ogni zona. Il palco è la zona più protetta, a contatto diretto con i piloti della moto GP, tutti di fama mondiale. La security viene prima di tutto. Per partecipare a questo evento ci sono, in ordine alfabetico: Loris Capirossi, Carlos Checa, Ivan Clementi, Alex De Angelis, Raffaele De Rosa, Pol e Alex Espargaro, Alessandro Gramigni, Gianfranco Guareschi, Marco Lucchinelli, Marco Melandri, Gianluca Nannelli, Luca e Mattia Pasini, Valentino e Graziano Rossi, Jonathan Rea, Max Sabbatani, Mauro Sanchini, Kevin Schwantz, Julian Simon, Marco Simoncelli e Lorenzo Zanetti. Nessuno prende un rimborso spese, nemmeno Kevin Schwantz che viene dal Texas. Tutti devono pagare l’ingresso, compresi i politici intervenuti... Così ha voluto Valentino, dicendo che ogni euro incassato deve andare in beneficenza.

È un grande spettacolo. Siamo pronti. Alle 10.30 partono le prove di qualificazione per le gare e noi, muniti del nostro superpass, andiamo dappertutto per seguire i campioni all’opera, che si danno battaglia veramente. Si vede che qualcuno, preferendo le slick, non si trova a suo agio con le gomme tassellate, ma altri vanno forte veramente! Mi imbatto in una ragazza da schianto, davvero bellissima. Siamo a novembre, e anche se infagottata in jeans e maglioncino si vede che ha un fisico da urlo. Rimango fermo a seguirla con gli occhi mentre cammina. D’un tratto una voce mi sussurra all’orecchio “È una delle più belle donne che ho mai visto”, mi giro… è il dottor Costa, lì presente con la sua clinica mobile. Certo che se lo dice lui, che nel circuito della Moto GP ne deve avere viste di cotte e di crude… “È la fidanzata di Marco Melandri” continua, io dico ”Dai, davvero?”. Poi si parla d’altro. Alle prove Julian Simon domina in lungo e in largo, infatti mi dicono che ha un passato su queste moto. Poi deve scappare e nelle gare del pomeriggio lascia spazio a Dovizioso e Melandri, i due più forti rimasti. Tutti i piloti si accalcano attorno all’unico monitor a bordo pista per vedere i tempi sul giro. Si respira la loro passione. Per la premiazione siamo tutti sul palco, accalcati come sardine. Non ricordo se fosse Marco Simoncelli o Mattia Pasini a voler provare il mio basso. Simoncelli è incontenibile, arriva con la moto fin sul palco, sgomma con le ruote artigliate, ne distrugge un pezzo. Ha il numero 58 attaccato, il suo. Anche Pasini non scherza niente. Andrea Dovizioso, il vincitore della gara, invece è serio, posato, sta appartato e da l’impressione di essere un ragazzo intelligente. Valentino è l’unico che gira con i body-guard, ne ha tre sempre attorno a lui, come a proteggerlo da chissà quale assalto. È inavvicinabile, forse non vuole rotture di balle e il suo box è impenetrabile. Sulla sua moto il mitico 46 giallo! Ma lo spettacolo visto dal palco è grandioso, lì sotto c’è un oceano di gente che invoca i suoi beniamini. C’è chi dice siano in dodicimila, chi dice quindicimila, ma io penso che siano un po' di meno. In ogni caso sono comunque tanti! Occupano le colline del circuito a perdita d’occhio. E lì sul quel palco, in quel momento e con tutto quello che mi circondava, immaginavo l’eccitazione di quegli artisti che hanno avuto l’occasione di esibirsi davanti a centomila, duecentomila persone. Che emozioni e suggestioni devono aver provato!

Nella nostra esibizione, oltre ai classici come “Il Landini” (link) e “Filippo” (link), ha ricevuto consensi anche il nuovo brano Motocross. Nei concerti c'è ancora chi ne fa richiesta. Suonare in quella occasione è stato qualcosa di davvero speciale. Tra i tanti concerti che ho fatto, nei miei ricordi quello di Cavallara rimarrà unico.

Come unici sono i Rari Ramarri Rurali.



Riccardo Marongiu©

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