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Musica come guarigione

Aggiornamento: 29 ago 2023


Sentiamo dire che la musica è utile non solo per il benessere interiore o per la gioia dell’essere, ma perché fa bene alla salute di tutti gli esseri viventi. Una medicina quindi.

Si sente dire che la musica fa questo e fa quello, dall’effetto “Mozart” per migliorare la performance dell’intelletto, al vino migliore se c’è musica in vigna. E ancora… musica per il riequilibrio dei chakra, onde theta e alfa per migliorare l’apprendimento e la memoria, le frequenze del dottor Rife per la guarigione del fegato piuttosto che della tiroide o dei polmoni, fino alla migliore qualità del latte se le mucche ascoltano Bach in stalla, mentre i cavalli rimangono più tranquilli se ascoltano l’operetta viennese.


Devo dire che se da un lato sono pronto a sottoscrivere queste tesi che hanno dalla loro quel sapore di miracolo che pervade tutta la musica, dall’altro un certo odore di imbroglio dovuto ad uno sfruttamento commerciale delle cose della salute piuttosto diffuso mi rende dubbioso.

Ma tant’è, piuttosto che discutere invano voglio contribuire con esperienze di vita vissuta, visto che faccio il musicista fin da tenera età.


Capita a tutti di sentirsi male e di dover rimandare forzatamente impegni presi in precedenza, dal non andare a lavorare alla cena con amici, costretti a letto o a forzato riposo nell’attesa che l’iter della malattia si compia. Ecco, nel mondo dell’arte e dello spettacolo non è così: “The show must go on” recita il noto detto, ed è proprio così, dal piccolo evento danzante al grosso spettacolo televisivo. Imbottiti di medicinali o seguendo i rimedi della nonna bisogna affrontare la cosa.


Quante volte mi è successo di dover andare a suonare sentendomi uno straccio!

Dal banale raffreddore che costringe a soffiarsi il naso ogni cinque minuti, ai debilitanti 38 e mezzo di febbre da influenza. Addirittura una volta sono andato a suonare con la testa fasciata dopo un incidente stradale accaduto nel pomeriggio: un imbecille non ha rispettato la precedenza e mi ha colpito sul fianco della macchina lato guidatore, che botta! Cinque punti mi avevano dato… e ho dovuto firmare per andarmene dall’ospedale, “Ma lei non può, c’è un sospetto trauma cranico e dobbiamo tenerla sotto osservazione!”. Ma io avevo un concerto da fare… eh beh, quella sera scoprii che una botta in testa non è una passeggiata. Difatti a tratti una specie di buio mnemonico non mi faceva ricordare quello che dovevo suonare, per fortuna l’esperienza acquisita negli anni ha fatto la sua!


A parte questo episodio dovuto ad un trauma, ogni volta che, pur malato, sono andato a suonare, il risultato è sempre stato lo stesso: a fine concerto niente più febbre, niente naso che cola, stato di benessere raggiunto e sensazione di sentirsi di nuovo forte come un leone. E non solo, ricordo bene di aver suonato con tanti musicisti che, arrivati spossati dalla febbre o da altri malesseri, compreso un terribile mal di denti, se ne sono andati a casa come nuovi. Magari la mattina dopo di nuovo febbre o altri sintomi, ma l’essere attraversati dalla musica è una sensazione così fantastica che non si può spiegare. Solo i musicisti la conoscono, a tutti i livelli e in tutti i generi. Non parlo solo di rokkettari che si agitano sul palco inguainati in vestiti leopardati o di musicisti jazz dalla faccia seria che quando suonano si trasformano come tarantolati. Guardiamo i musicisti dell’area classica, così formali, così impettiti nella loro postura immobile. Appena iniziano a suonare ecco che si contorcono, ecco che si agitano come morsi da cento serpenti, per poi ritornare, appena finito, nel proprio aplomb.


La musica è un potente flusso vibrazionale di cui si narrano cose prodigiose. Ne è testimone la teoria del Big Bang, il botto, il suono generatore dalla potenza inimmaginabile la cui eco è ancora oggi rilevabile nell’universo, nella fascia delle microonde.

La Musica è espressione dei mondi superiori, il ritmo circolare di ogni fenomeno dal più piccolo al più grande, la Musica delle Sfere, tutto è Musica.

È questa potenza infinita che scorre nelle vene dei musicisti, è questa forza cosmica che quando li attraversa muove corpo e anima.

Detto prosaicamente ecco che iniziano ad agitarsi e muoversi, accompagnando ogni nota con movimenti del corpo. C’è chi sostiene che si capisca che nota stia facendo B.B.King dall’espressione facciale, anche a volume zero!

È semplicemente il potere della musica.

Un potere comprensibile a chiunque, basti pensare che ascoltando musica viene subito voglia di muovere il corpo. Un effetto che coinvolge tutti.


Sì, ve lo dico io, la musica guarisce!!!



Riccardo Marongiu©

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