Sono con Chick Corea per curare i suoni di palco.
Per chi non è del settore spiego brevemente cosa vuol dire.
Per ascoltarsi sul palco, i musicisti hanno a disposizione sistemi di altoparlanti che vengono chiamati monitors, attraverso i quali possono sentire il loro strumento e quello degli altri della band. Con proporzioni differenti. Un cantante ha bisogno di sentire forte e chiara la propria voce e poi, con personali preferenze, sentire quello che gli piace o gli serve di più.
C’è chi vuole sentire bene il basso, chi le keyboards e via discorrendo. Così è per ogni componente della band.
Il batterista, che in genere sta dietro, non potrà mai sentire bene gli altri se non ha un sistema potente che lo aiuta.
Molto spesso oggi si ascolta in cuffia, oppure attraverso gli ear monitors, che sono delle cuffiette come quelle del telefonino ma di migliore qualità, esteticamente meno invasive di una pesante cuffia. Gli ear monitors sono spesso costruiti “su misura”, prendendo l’impronta dell’orecchio dell’utilizzatore.
Fateci caso la prossima volta che guardate una esibizione live, magari su YouTube, chè questi aggeggi si vedono benissimo anche se il filo è nascosto nei capelli e sono costruiti in color carne, per meglio mimetizzarsi.
Ma torniamo a Chick. (Wikipedia)
Sto lavorando con uno dei suoi gruppi:
the “Chick Corea Akoustic Band” e, oltre al suo pianoforte, abbiamo John Patitucci al contrabbasso e Dave Weckl alla batteria.
Ho sempre avuto piacere di mettere a disposizione la mia competenza tecnica per artisti che stimo, appartenenti a sfere di musica suonata davvero e non piegata ad esigenze di mercato, dove contano di più un bel faccino e se c’è, una certa fascinazione emozionale emessa dal personaggio in questione. Poi un testo con due parole in croce e nulla più.
Lo staff ha lavorato bene. Siamo a posto con tutto, il sound engineer americano è soddisfatto, la band pure, tutti pronti per partire.
Chick è un endorser Yamaha e in ogni parte del mondo può contare su un pianoforte a coda da concerto. La Yamaha è una multinazionale, tutto quello che fabbrica è di notevole qualità. Torakusu Yamaha il fondatore ha iniziato proprio con i pianoforti nel 1900. Poi si sono aggiunte le motociclette, quindi altri strumenti musicali (praticamente non c’è strumento che la Yamaha non costruisca) e poi gli archi, i motori fuoribordo, attrezzature elettroniche e tutta una serie incredibile di prodotti.
Questa volta lo strumento viene maneggiato da due persone e chiedo come sia possibile la cosa. Ceerto che uno dei due ha delle braccia che in confronto le mie cosce son piccole. E ci sanno pure fare, si vede che è gente esperta.
L’orario di inizio è già passato, vedo nel retropalco un po’ di tensione poi arriva voce che gli organizzatori del concerto non hanno ancora saldato il cachet pattuito. C’è una minore affluenza del previsto e ai proventi dell’incasso manca una bella cifra per arrivare a coprire il compenso della band. Le discussioni fervono là dietro, ma il manager di Chick è irremovibile, la sua linea ferrea è “No money no sound”.
Si doveva iniziare alle 21:15, son già le 22:00 e ancora niente concerto. Il pubblico inizia a rumoreggiare e bisogna far qualcosa. Chick, John e Dave son tranquilli in camerino, si parla del più e del meno. John è simpatico e mastica anche un po’ di italiano. Dave sta per i fatti suoi.
Chick, che già mi aveva preso in simpatia abbracciandomi più volte e facendomi nascere dei “sospetti”, mi prende da una parte e mi dice che vuole fare un annuncio alla gente e che io devo tradurre quello che dice.
Per la miseria!
Mica son sicuro di capire tutto quello che dice, dato che il suo inglese è molto slang, ma lui insiste, o vieni tu o non se ne fa niente.
Saliamo sul palco con Chick che mi tiene sottobraccio.
Poi mi mette un braccio sulle spalle, che poi son più alto di lui e doveva pure arrampicarsi, e parla alla gente dicendo che c’è un problema tecnico e che tutto lo staff è impegnato per risolverlo. Io capisco il 70% di quello che dice, ma intuendo il resto riesco a essere chiaro. Ma che strizza! Immaginate la scena:
Chick Corea che vi abbraccia, parla alla gente e voi dovete tradurre tutto…
Comunque grande Chick! Probabilmente se avesse detto la verità la gente si sarebbe parecchio incazzata.
Nel frattempo arrivano i soldi, il manager dà via libera, la band scatta sul palco e il concerto ha inizio.
Sono bravissimi e il concerto è una festa di musica.
Sono passati tanti anni e sento di poter svelare questo segretuccio al pubblico.
Riccardo Marongiu©
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