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La cena con Wilma Goich

Aggiornamento: 29 ago 2023


La passione per la lavorazione del suono, le tecniche di registrazione e di riproduzione, mi ha permesso di partecipare in molte occasioni lavorative come sound engineer, una figura determinante delle attività al servizio della musica, imprescindibile in una società tecnologica.

Da una ventina di anni ho riservato questa attività esclusivamente alle mie produzioni e a quelle di amici stretti.


Mi trovavo a ricoprire questo ruolo in un festival della canzone popolare, tipica kermesse con dilettanti allo sbaraglio protagonisti di un concorso canoro ma con la presenza di tanti professionisti: musicisti, operatori alle luci, macchinisti e tutte le altre figure che servono a mandare avanti uno spettacolo in teatro.


Nel tardo pomeriggio il teatro si era ormai svuotato, erano rimasti solo pochi addetti ai lavori visto che gli ultimi particolari erano stati sistemati, i problemi risolti e tutto scorreva liscio come l’olio. Ecco che mi si avvicina la direttrice artistica dicendomi che doveva chiedermi un piacere. No problem dico.

Dopo la premessa che si trattava di cosa delicata mi dice che…

Dovendo qualcuno accompagnare a cena la signora Wilma Goich, cantante famosa negli anni sessanta e settanta, che si trovava lì come special guest, aveva pensato a me come cavaliere. Feci buon viso e dissi di si.


Nonostante ci fossimo conosciuti e presentati prima durante la sistemazione del palco, la signora Goich appariva un po’ scocciata di trovarsi da sola con me… chi lo sa, forse non si aspettava che le affibbiassero un aitante giovane come damo di compagnia, magari pensava di andare a cena con una compagnia più numerosa.

Comunque sia ci avviammo verso il ristorante che si trovava nei pressi del teatro.


Appartati in un tavolino d’angolo, un cameriere viene subito a prendere la comanda. La signora preferiva il rosso, molto bene, anche io lo preferisco.

Pian piano si comincia a parlare di musica, poi di tematiche come dire… più cosmiche, senza esagerare nel definirle olistiche. Ecco che l’atmosfera si fa più rilassata fino a che la signora, ormai a suo agio, si comincia a confidare raccontando episodi di vita vissuta, parlando di lavoro ma anche di cose personali come del suo matrimonio.

Non sto qui comunque a palare di gossip…


Tra un discorso ed una chiacchiera ci rendiamo improvvisamente conto che abbiamo fatto tardi, vista la compagnia piacevole ed i discorsi interessanti è cosa che succede. Si ritorna allegramente in teatro con la signora Goich che mi prende sottobraccio.


Credo che abbia trovato un buon ascoltatore e che si sia rilassata. È stato un piacere ed io mi sono divertito a sentire i suoi racconti, un bel momento.

Poi lo spettacolo ha preteso tutta l’attenzione, come è giusto, ma dopo ci siamo salutati con cordialità.


Fare il damo di compagnia non mi era mai successo prima!



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